Nel nome di Dio

(riproponiamo con aggiornamenti, dietro richiesta, un articolo del 2004, di grande attualità)

Nel nome di Dio? «Se fossi Dio, di tutto questo mi offenderei»: queste le parole che Leonardo Sciascia presta a Candido - nell'omonimo racconto - per definire talune anacronistiche tradizioni perpetrate nel nome del Signore. Pur nel rispetto verso le credenze religiose tento l'arduo compito di r iassumere in poche righe l'uccisione rituale di rito islamico (Dhabha) e le modalità di rito ebraico (Shechitah) di animali destinati - ahinoi! - all'alimentazione umana. L'Italia, con il Decreto Legislativo n° 333 del 1998, ha recepito la direttiva 93/119/CE sulla protezione degli animali durante l'abbattimento e la macellazione. Negli allegati tecnici sono descritti i vari metodi di stordimento consentiti prima della macellazione... Purtroppo una DEROGA (Decreto Ministeriale 11 giugno 1980) alla normativa consente l'uccisione per dissanguamento SENZA stordimento in ossequio alle prescrizioni sciaraitiche i.e. Dhabh (carne halal), e a quelle di rito ebraico, Shechitah (carne kasher o kosher). La macellazione, pur molto simile nelle due religioni monoteiste, registra alcune differenze, peraltro non di poco conto: la macellazione Dhabh (halal) può essere effettuata da chiunque purchè di religione islamica, senza specifico addestramento o controllo di un Comitato Centralizzato Musulmano. La macellazione Shechitah (kasher) è praticata dal Shochet, addestrato e delegato ad hoc dalla Commissione Rabbinica. In verità, i vari metodi di stordimento previsti dalla normativa europea recepita dall'Italia, sono spesso dolorosi, frequentemente non praticati in modo corretto e, comunque, con esiti incerti tali che la Commissione Scientifica Veterinaria dell'Unione Europea ha espresso serie perplessità. Comunque, lo "stordimento" tramite la pistola a proiettile captivo sembra sia certamente preferibile alle modalità di macellazione secondo i riti islamico ed ebraico. Numerose sono le voci autorevoli di entrambe le religioni monoteiste che dissentono sulle procedure di lento dissanguamento con la recisione delle arterie carotidee, le vene giugulari, l'esofago e la trachea, senza previo stordimento. Il conte Gentile, Patron dell'Associazione Ebraica Ecologica e Vegetariana Inglese ha commentato: «Molti Ebrei, me compreso, ritengono la Shechitah offensiva e barbara. Altre modalità di uccisione non sono giuste ma riteniamo deprimente di non aver progredito - quale popolo eletto - abbandonando questo tipo di macellazione». Il Rabbino inglese Sidney Clayman dice: «Mangiare carne secondo le leggi ebraiche non è obiettivo primario ma una concessione alla umana fragilità». L'Unione Progressista e Liberale Ebraica: «...Il primo essere umano era certamente vegetariano... numerosi sono gli Ebrei che ritengono eticamente riprovevole prendere la vita a un animale...». Vi sono forti resistenze al cambiamento in nome del credo religioso ebraico. Eppure modifiche sono state apportate e tra queste l'abbandono della lapidazione per blasfemìa. Il giornalista e scrittore Carlo Coccioli, nel suo articolo Le buone ragioni di Brigitte Bardot (Corriere della sera, 28 dicembre 1996), cita tra l'altro un brano de La vie Quotidienne à la Mecque de Mahomet à nos jours (Hachette, 1989) di Slimane Zeghidour. Scrittore algerino, musulmano e vice-presidente di V5Monde, racconta quanto ha visto con i propri occhi : «... "voglio sgozzare con il coltello, imbrattarmi le mani, stancarmi e godere..."- urla un algerino ai correlegionari che gli mostrano dei buoni d'acquisto che danno diritto a un sacrificio per procura in uno dei macelli - "... chi vi garantisce che loro uccideranno realmente un animale a nome vostro?... insinua l'uomo accarezzando il muso di un montone istupidito dalla folla. Ed ecco il bravo padre di famiglia rovesciare la bestia nel mezzo della strada. Alcuni sconosciuti gli si avvicinano per aiutarlo. Un pachistano blocca al suolo le zampe della vittima mentre il sacrificatore affila il coltello sul marciapiede. Palpa la gola accuratamente, afferra con la mano sinistra la parte interna del collo mentre con la destra tremolante avvicina la lama...». Prosegue Coccioli: «Sembra che lo sgozzamento (nahr) non sia obbligatorio se non per il credente legato ad un voto o che deve riparare per un rito imperfettamente compiuto». Ricercatori mussulmani affermano che le festività sono ormai talmente dominate dal mercato da divenire la più imponente macellazione mondiale di animali. Milioni di pecore, capre ed altri animali vivi vengono esportati dall'Australia, dalla Nuova Zelanda e dall'Inghilterra per far fronte alla domanda dei Paesi del Medio Oriente, dell'Asia... e dell'Europa.In Inghilterra, l'Associazione VIVA! ha redatto alcune ragionevoli minimali proposte:

  1. La carne di rito religioso non sia venduta al pubblico in misura massiva;
  2. Etichettatura per il consumatore che ha diritto di sapere;
  3. La pistola a proiettile captivo per lo stordimento sia utilizzata per tutti i mammiferi;
  4. Gli animali non dovranno essere esportati a fini di macellazione rituale;
  5. La carne macellata a fini religiosi non dovrà essere esportata.

Riflettendo su quanto "Qualcuno" disse con grande lungimiranza «...Scagli la prima pietra chi è senza peccato...», chi scrive, vegetariana da oltre 30 anni, ha pronta la "pietra" nella mano, ma i polsi tremano... E gli animali ancora una volta mi "sorreggo- no": «Non ti agitare più di tanto... sappiamo difenderci da soli... BSE, SARS, Blue Tongue, avian flu, swine flu e quant'altro ci renderanno giustizia di tanta crudele violenza». Se volete saperne di più:

  • La macellazione - L'uccisione di animali a scopo alimentare.
    email: cgems.clienti@cgems.it;
  • ln the name of God: going for kill - by In the Juliet Gellatley - VIVA! - UK
    Sito Web: www.viva.org.uk

Juliet Gellatley di VIVA! è autrice di un rapporto puntuale e dettagliato sulla macellazione rituale. Qui di seguito riportiamo la traduzione in italiano di alcune pagine.

 

***

 

In Gran Bretagna vengono uccisi annual mente 750 milioni di animali destinati ad uso alimentare. Si presuppone vengano uccisi con metodi standard di stordimento prima della macellazione.

Sono molteplici i metodi utilizzati: pistola a proiettile captivo, pistola con proiettile, percussione violenta, gas CO2 e/o CO2 + gas Argon, elettrocuzione cerebrale, arresto cardiaco per immersione in vasche d'acqua. Questi metodi hanno purtroppo esiti incerti e la Commissione Scientifica Veterinaria dell' UE ha espresso serie di perplessità.

 

MACELLAZIONI RELIGIOSE

Sin dal 1919, la Legge prevede lo stordimento per la maggior parte degli animali destinati ad uso alimentare, ad eccezione delle macellazioni religiose. In questi ultimi casi l'animale viene ucciso "con rapidi, ininterrotti movimenti di un coltello affilatissimo ad hoc al fine di recidere l'esofago, le due arterie carotidee e entrambe le vene giugulari". Tutto ciò dovrebbe avvenire senza infliggere dolore e sofferenze non necessare ma questo rapporto dimostra che non è così. SHECHITAH è la modalità di macellazione di rito ebraico e Shochet è la definizione dell'operatore delegato dalla commissione rabbinica. Ha una storia biblica ma riportata nel Talmud come sommario degli obiettivi del Rabbino Maestro. La perplessità rabbinica è la consapevolezza del tsaar baalel hayyim (sofferenza di creature viventi) che vieta la deliberata inflizione di sofferenza sugli animali. In effetti, numerosi sono gli Ebrei vegetariani assertori in tal senso del principio divino. A supporto di questo principio biblico non occorre andare lontano: Genesi - Capo 1 - 11: «E Dio disse, la terra germini erba e che faccia seme, e piante fruttifere che diano il frutto secondo la loro specie, che in sè stesse contengano la loro semenza sopra la terra... sarà il vostro cibo». Il Rabbino Yitzchak Hacohen Kook riteneva che l'obiettivo ebraico fosse un mondo senza macellazioni o sofferenza - una umanità vegetariana. Philip Pick, fondatore dell'Associazione Vegetariana Ebraica, dice che sino al tempo di Noè era crimine gravissimo uccidere un animale tanto quanto uccidere un essere umano. Quando la legge permise per la prima volta il consumo di carne, era usanza bere il sangue e tagliar via gli arti dall'animale vivo. La legge che vieta il consumo di sangue venne redatta sia per tutelare gli animali che per contenere il propagarsi delle malattie. Anche per i Musulmani il sangue è cibo vietato. L'Associazione Sanitaria Islamica dice: «Consumare sangue nullifica la pura, umana natura». Ebrei e Musulmani sostengono che l'espulsione del sangue dal corpo dell'animale rende quest'ultimo edibile ma naturalmente non è così. È impossibile drenare il sangue dei capillari e se Ebrei e Musulmani veramente NON volessero cibarsi di sangue dovrebbero NON cibarsi di sangue.

 

TREFAAR (ndt: non edibile, da scartare)

La legge ebraica richiede che tutti gli animali destinati alla macellazione devono essere in salute, in grado di muoversi e senza ferite: in caso contrario la carne è trefar, inadatta al consumo umano. Lo stordimento, sostengono, blocca il movimento e potrebbe causare danni al cervello o sofferenza.

Tragicamente, taluni Ebrei interpretano possibili critiche come espressione di razzismo - ciò non sorprende in relazione alle persecuzioni subìte ma non impedisce a VIVA! di esplorare la verità dietro le macellazioni religiose. Sfortunatamente, vi sono forti resistenze al cambiamento.

Dan Cohn-Sherbok commenta: «... poiché l'intento è di assicurare una uccisione non crudele, ogni revisione a questa pratica ebraica può rafforzare piuttosto che far abbandonare questo genere di tradizio- ne...». Eppure modifiche sono state apportate alla tradizione ebraica, tra queste l'abbandono della lapidazione per blasfemìa. In altri casi, le leggi sono state ignorate. Il Talmud stabilisce che durante lo Shabbat (ndt: da venerdì sera a sabato sera) sia consentito agli animali da fattoria di pascolare liberamente per i campi, godersi il sole, l'aria e l'erba e gioire della vita tanto quanto gli umani. La nozione di tsaar baalel hayyim è ovviamente in conflitto inequivocabile con le condizioni degli animali negli allevamenti intensivi, capannoni industriali per polli e galline, stabilimenti tecnologici per animali da latte.

 

MACELLAZIONE MUSSULMANA

Dhabh, è la modalità di macellazione di rito islamico secondo il QUR'AN e la carne così macellata è definita halal ma io la definirò macellazione musulmana o halal. Può essere macellata da qualsiasi musulmano, psichicamente sano, maschio o femmina. Il Profeta richiedeva che la lama fosse particolarmente affilata e che l'animale fosse confortato e trattato con rispetto. Non è previsto un Comitato Centralizzato Musulmano di Controllo per il rilascio della licenza di macellazione né un addestramento adeguato. L' Islam è la fede di massa più numerosa nel mondo e, come tutte le religioni, i suoi fedeli hanno interpretato le regole in modi diversi pur convenendo su due princìpi: nominare il nome di Allah (Dio) da parte dell'addetto alla macellazione, e far fluire il sangue dal corpo dell'animale. L'animale non deve essere ucciso in presenza di un altro animale; deve essere abbeverato e cibato prima della macellazione. L'Islam chiede ai propri fedeli di essere compassionevoli, clementi e caritatevoli verso tutte le creature viventi e che gli animali siano considerati portatori di anima, con lo stigma di disponibilità spirituale definita Majeed Taqwah.

Rafeeque Ahmed, musulmano dell'Associazione Vegan e Vegetariana, dice: «Pietà è uno dei doveri islamici ed è una delle qualità ascritte ad Allah». L'Islam implora i musulmani di essere compassionevoli verso gli animali e tutte le forme di vita. Nel suo pamphlet ÃŽslâm and Vegetarianism (p. 24) Rafeeque Ahmed scrive: «Qualsiasi crudeltà verso gli animali è vietata in Islam». Gli Âhâdîths (ndt: Parole del Profeta) si oppongono decisamente alla vivisezione, di bastonare, marchiare a fuoco, avvelenare, maltrattare e agli sport sanguinari. Il Santo Profeta sarebbe grandemente rattristato nel vedere allevamenti in batteria in quanto ha detto: «È grave peccato per l'uomo imprigionare animali affidati al suo potere...»

Presumibilmente, i fedeli osservanti dell'Islam non mangiano uova o polli allo spiedo provenienti da allevamenti intensivi!

Il Qur' ân comanda ai propri fedeli - tra l'altro - di non mangiare maiali né animali o carcasse, morti per strangolamento, o per un colpo violento, affogati o sbattuti a terra - eccetto che non sia lecito (per collasso letale). Alcuni Musulmani ritengono che la gasatura equivalga allo strangolamento e che lo stordimento elettrico e la pistola equivalgano a colpo violento. Taluni rifiutano lo stordimento del pollame per i mmersione in acqua ritenendolo equiva- lente ad "affogamento parziale". Il Dr. Abdel Aziz El Khayat, Decano della Facoltà di Legge Islamica, Università di Giordania, ha sottolineato in un rapporto all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che non vi è alcuna posizione assoluta in merito allo stordimento per i Mussulmani. La pistola captiva può essere ammessa in caso di estrema necessità - che va incrementandosi ovunque - purché l'animale sia ancora in vita e la sua gola sia tagliata. L'ex Mufti siriano, Sheikh Aboul Yusr Abdin, ha espresso una opinione giuridica simile in merito allo stordimento: «Se l'animale rimane in vita e il macellatore è musulmano, la macellazione con stordimento può ritenersi legale».

 

MACELLAZIONE EBRAICA

Per uccidere una vaccina occorre rinchiuderla in un contenitore tipo Cincinnati, in posizione verticale, sospinta verso l'alto in modo che la testa resti bloccata in avanti, dalla base si eleva una piattaforma a sostenere la parte posteriore del corpo e la testa viene tenuta sollevata da un altro elevatore mobile. Dopo il taglio, lo sportello scorrevole viene alzato, una zampa posteriore bloccata e l'animale sollevato verticalmente. I contenitori verticali Cincinnati sono entrati in uso soltanto nel luglio 1992 in sostituzione dei superati contenitori rotanti in ghisa Weinberg che divennero illegali perché provocavano "dolore... terrore e stress" (Rapporto del FAWC). Infatti, con i contenitori Weinberg l'animale veniva lentamente sballottato su e giù con grande sofferenza provocata dalla forte pressione del rumen (ndt: una delle parti del complesso stomaco dei ruminanti) sul diaframma e sul petto. La testa veniva spesso bloccata da un piede intorno al collo. Malgrado gli animali fossero contusi venivano comun- que considerati kosher o kasher. Taluni Ebrei e Mussulmani difesero con vigore il tipo Weinberg come strumento compassionevole mentre decisamente non lo era. L'Associazione Medica Islamica sostiene che: «Non vi è nulla di crudele e doloroso nel destinare un animale alla morte». Sidney Ormonde, ex segretario del Consiglio Londinese della Shechitah, in merito al nuovo meccanismo di contenzione Cincinnati disse: «Le nostre autorità non riterranno la Shechitah accettabile», il che dimostra come la tradizione può comunque cambiare. Una volta morto e appeso, viene praticato all'animale un taglio sulla parete addominale e sul diaframma; l'ispettore ebraico inserisce il braccio per tutta la sua lunghezza nel petto dell'animale e controlla che non vi siano segni di anomalie. Se ve ne fossero, l'intera carcassa verrebbe respinta come trefar. La carne della parte anteriore dell'animale giù sino alla undicesima vertebra viene separata e marchiata ma le parti posteriori non sono ritenute edibili a meno che siano private di arterie, nervi sciatici e linfatici. Operazione costosa in termini di risorse umane e di tempo e non più praticata in Inghilterra dal 1930. La carne ritenuta quindi non-edibile viene successivamente venduta per uso comune. La lana può essere rasata sul collo delle pecore prima che la gola sia recisa. La pecora viene manualmente posta sulla schiena su un supporto in metallo, la gola esposta e il Shochet pratica una recisione profonda seguendo la stessa procedura dei bovini. Per il pollame, l'animale vivo è tenuto sotto il braccio del Shochet e il taglio è praticato in un solo, profondo colpo. Quindi, posto a testa in giù in un imbuto che ne raccoglie il sangue sino alla morte.

 

MACELLAZIONE MUSSULMANA

Gli animali ritenuti edibili sono menzionati nell'Hadith, o parola del Profeta, inclusi: cammello, vacca, bufalo, capra, pecora, cervo, pollame, cavallo, coniglio e le creature del mare. Non vi sono restrizioni sui quarti posteriori. Per il bestiame, le procedure sono simili alla Shechitah. Simile è il divieto di tagliare l'assetto spinale al fine di consentire al cervello di continuare ad inviare messaggi al corpo, causando convulsioni. In tal modo i muscoli, contraendosi, permettono una maggiore fuoriuscita di sangue. Molto simile alla Shechitah per quel che concerne pecore, capre e pollame.

 

FILMATI SEGRETI DI VIVA!

VIVA! È riuscita ad ottenere filmati sulla macellazione di rito ebraico di due mucche.

 

La testa della prima mucca viene sollevata da un elevatore. Le due narici pulsanti, gli occhi dilatati dal terrore, forte salivazione. L'operatore recide la gola della mucca che tenta di evitare illusoriamente la lama con uno spasmodico movimento muscolare. La contrazione facciale mostra grande sofferenza e grande stress... L'animale non collassa subito. La seconda mucca viene colpita dalla lunga lama con tre fendenti prima che il sangue schizzi fuori; viene quindi rimosso l'elevatore dal mento ma l'animale non collassa. Visibilmente conscio mentre il sangue sgorga dalla ferita. Gli occhi vigili, le orecchie si muovono e tiene la testa verticalmente. La pistola captiva viene usata dopo trenta secondi. Evidentemente in modo errato perché l'animale non collassa. Dopo cinquanta secondi tenta ancora di tenere sollevata la testa senza supporto e qui termina il filmato.

 

CONSIDERAZIONI DEL FAWC

Il Consiglio per il Benessere degli Animali da Allevamento (FAWC) è un organismo governativo di consulta istituito nel 1979 dal MAFF (ndt: equivalente al nostro Ministero per le Politiche Agricole). I suoi funzionari hanno visitato sei mattatoi di animali per la produzione di carne rossa e sette mattatoi di pollame, alcuni di questi per due volte. Le visite degli ispettori erano tutte pre-organizzate tali da consentire di predisporre una maggiore applicazione delle procedure di legge. Malgrado ciò, i risultati furono deludenti. Nel mattatoio mussulmano le operazioni risultarono molto variabili. Talvolta la testa dell'animale era quasi tranciata del tutto; in altri casi la lama non perfettamente affilata era causa di una maggiore e prolungata agonia, terrore e sofferenza. Il singolo taglio trasversale, sovente descritto come taglio netto dagli Ebrei, è in realtà un fendente avanti-e-indietro. Persino alla presenza degli osservatori, l'addetto ebraico all'operazione (ndt: Shochet) effettuò ben sette colpi avanti-e-indietro, a mo'di azione segante, "in evidente contrasto con l'addestramento di Shochet". Incredibilmente, l'Associazione Medica Islamica sostiene che il taglio della gola di un bovino, in termini di dolore, è diverso solo di poco da quello di un uomo che si taglia mentre si sbarba ! Gli animali, dopo il taglio della gola, spesso venivano legati per le zampe troppo presto e la stessa cosa accadeva quando, ancora reattivi, li sollevavano con l'argano. L'esame della cavità toracica sovente aveva luogo molto prima dello scadere di un minuto dal taglio della gola. Ciò significa che la mano affondava nel corpo MENTRE L'ANIMALE ERA VIVO. In un mattatoio mussulmano, le teste dei polli venivano immerse nella vasca d'acqua dove il voltaggio elettrico era deliberatamente basso in modo che gli animali non fossero morti - per definizione non erano storditi. Avevano subìto una dolorosa scossa elettrica e, ancora pienamente coscienti, veniva loro tagliata la gola.

 

PERDITA DI COSCIENZA

Il FAWC prevede che «Quando gli animali vengono sottoposti a macellazione il loro benessere deve essere totale e la perdita di sensibilità deve essere immediata. È evidente ... che la perdita di coscienza a seguito di violento flusso sanguigno nelle maggiori arterie del collo non è immediata. Dal nostro punto di osservazione riteniamo che una compassionevole macellazione può meglio realizzarsi con un effettivo stordimento». Il professor Donald Broom, dell'Università di Cambridge, dice: «C'è un lasso di tempo di coscienza dopo il taglio alla gola che può durare dai 30 secondi a parecchi minuti durante i quali l'animale certamente è in grande sofferenza e angoscia». Dopo lo stordimento il cuore batte ancora e il sangue in pratica fluisce comunque dalla gola dell'animale. Causa del collasso dopo la recisione dei maggiori vasi sanguigni del collo è lo shock cerebrale dovuto all'immmediata caduta di pressione del fluido cerebrospinale. L'animale può collassare dai cinque ai dieci secondi dopo la recisione della gola ma perde coscienza dopo il collasso. Da osservazioni scientifi- che: «Il bestiame continuava a tentare di alzarsi tra i ventuno (21) e i quarantasette (47) secondi; la perdita di coscienza tra i venticinque (25) e i novanta (90) secondi.» Gli agnelli collassavano mediamente dopo circa 2.6 secondi; dopo dieci (10) secondi; non tentavano più di alzarsi ma respiravano con affanno sino a centotrentacinque (135) secondi dopo la recisione; tentativi di alzarsi sino a trecentottantacinque (385) secondi. Tre su quattro hanno respirato sino a undici-punto-sei (11.6) minuti. Un toro ha rantolato ancora per sette minuti dopo la recisione delle arterie carotidee, le vene giugulari, l'esofago e la trachea. Milioni di animali muoiono dissanguati lentamente e il Thornton's Tex Book in materia di Ispezioni delle Carni spiega il perché: «Dopo la recisione longitudinale delle arterie carotidee queste tendono, per la loro elasticità, a ritrarsi rapidamente nel proprio tessuto connettivo della pelle esterna In tal modo si possono richiudere gli apici delle arterie recise. La pressione sanguigna... è quindi mantenuta dal cuore, la pressione sanguigna nelle arterie vertebrali può praticamente mantenersi ad un livello sostanziale e, di conseguenza, lo stato di incoscienza prolungarsi». Questi effetti sono comuni nel quaranta per cento degli animali. Tuttavia, subito dopo la recisione dei canali sanguigni, da semi-coscienti possono presto, ed accade, ritornare coscienti. Taluni scienziati sostengono che misurare le risposte di attività del cervello nella corteccia cerebrale è il modo migliore per accertare lo stato di coscienza. Uno studio mostrava che le "risposte evocate" sparivano istantaneamente dopo l'uso corretto della pistola a proiettile captivo mentre - dopo la Shechita - il lasso di tempo era dai venti secondi ad oltre due minuti.

 

FESTIVITÀ MUSSULMANE

Secondo i ricercatori musulmani, è assodato che feste quali Eid-ul-Azha e Eid-el-Kebir sono talmente dominate dal mercato commerciale di animali da divenire la più imponente macellazione mondiale di animali. Milioni di pecore, capre ed altri animali vivi vengono esportati dall'AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA e INGHILTERRA per far fronte alla domanda.

 

MACELLAZIONI DOMICILIARI

Alcuni Mussulmani macellano gli animali - eccetto bovini - per il proprio consumo familiare, a casa. Possono essere sgozzati da chiunque scelga di farlo, con qualsiasi strumento disponibile. Nella trasmissione televisiva inglese FARMING TODAY, un agricoltore ha detto: «Se trasporto una capra per più di cinquanta chilometri devo riempire dei formulari... mentre potrei tenere una capra per trenta giorni legata nel mio garage, senza dover dire nulla a nessuno!».

 

ETICHETTATURA

I due terzi di bovini e di pecore uccisi secondo rito ebraico (carne kasher) e quelli respinti successivamente come trefar sono venduti al mercato libero. Lo stesso dicasi per le carcasse (carne halal) invendute nei punti Halal o che erano destinate per l'esportazione finiscono sul libero mercato. La carne non è etichettata ed incoraggia "eccessi" di uccisioni sia a fini kasher che halal. L'etichettatura ridurrebbe le vendite e incoraggerebbe una macellazione più attenta ai requisiti religiosi. Si ridurrebbe il numero degli animali uccisi per il mercato kasher almeno del 50 per cento.

 

EXPORT

La macellazione religiosa era consentita soltanto per Ebrei e Mussulmani in Inghilterra. E invece milioni di tonnellate di agnelli e di montoni vengono esportati in Medio Oriente e in altri Paesi islamici, carne bovina inclusa, prima della BSE.

 

CONCLUSIONI

VIVA! ritiene che lo stordimento è spesso doloroso e frequentemente non funziona... Comunque, se praticato correttamente, la pistola a proiettile captivo sembra rendere l'animale inconsciamente insensibile al dolore e preferibile alla macellazione ebraica e musulmana. Entrambe le macellazioni religiose sono basate su una serie di compromessi e mezze verità: che la carne sia libera dal sangue mentre lo è solo il 50 per cento; carne "compromessa" dalla manipolazione inadeguata degli animali (casting pens ecc...), polli malati e uova da galline in batteria: 'cibo'... malgrado dunque il dettato religioso? Entrambe le religioni monoteiste sono basate sul principio di pietà. Certamente nessun Dio intende bilioni di animali in allevamenti intensivi, geneticamente manipolati ed esportati, uccisi brutalmente. Il conte Gentile, Patron dell'Associazione Ebraica Ecologica e Vegetariana Inglese, ha commentato: «Numerosi Ebrei, me compreso, ritengono la Shechitah offensiva e barbara. Altre modalità di uccisione non sono ritenute giuste ma riteniamo deprimente di non aver progredito - quale popolo eletto - abbandonando queste pratiche e primitivi comportamenti». VIVA! ritiene che non vi siano giustificazioni alla macellazione e certamente NON in nome di Dio che insegna pietà, compassione e sacralità della vita. Mentre la macellazione rituale continua noi non ci stancheremo di chiedere che:

  • la carne macellata secondo il rito religioso non sia venduta al pubblico in misura massiva;
  • la carne sia chiaramente etichettata, a tutela del consumatore che ha diritto di sapere;
  • la pistola a proiettile captivo sia utilizzata per lo stordimento di tutti i mammiferi;
  • gli animali non dovranno essere esportati a fini di macellazione religiosa;
  • la carne macellata a fini religiosi non dovrà essere esportata.

 

 

 


Tratto dal sito:

http://www.pcnat.it/Aid%20Al%20Adha.htm

CRUDELTÀ,
IGNOMINIA,
ABOMINIO!

 


E sul caso delle macellazioni rituali riportiamo un'interpellanza ed un'interrogazione parlamentari:


1) XIV LEGISLATURA - ALLEGATO B AI RESOCONTI - SEDUTA DEL 22 MARZO 2004


SALUTE


Interpellanza

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:

 

  • la direttiva europea 93/119/CE - recepita dall'Italia con decreto legislativo 1° settembre 1998, n. 333 - sulla "protezione degli animali durante l'abbattimento o la macellazione" di animali destinati ad uso alimentare, ribadisce concetti consolidati ed estende le modalità applicative anche all'abbattimento eventualmente necessario per motivi vari, i. e. igienico sanitari, macellazione speciale d'urgenza e quant'altro;
  • il legislatore comunitario ha posto particolare attenzione nei confronti delle modalità di stordimento, elencate e descritte negli allegati tecnici, nell'intento di garantire anche il miglior trattamento possibile degli animali destinati alla macellazione;
  • lo stordimento e le varie modalità per specie sono intese per dare attuazione concreta alle nuove conoscenze tecnico scientifiche - peraltro in continua evoluzione - e alle esigenze della società civile dovute ad una maggiore e crescente sensibilità verso il mondo animale e i suoi diritti;
  • sembra che i vari metodi di stordimento siano spesso dolorosi, frequentemente non praticati in modo corretto e sovente con esiti incerti tali da indurre la Commissione Scientifica Veterinaria dell'Unione Europea ad esprimere serie perplessità, senza alcun dubbio comunque preferibili alle modalità di rito religioso;
  • a fronte dell'obbligo dello stordimento sono previste deroghe: autoconsumo familiare, calamità naturali, causa di forza maggiore; vendita diretta da parte degli agricoltori e macellazione per rito religioso;
  • la più drammatica e dibattuta delle deroghe, dunque, è in assoluto quella disposta in osservanza dei precetti religiosi ebraici e islamici;
  • sembra, tuttavia, che lo sgozzamento e la morte per dissanguamento degli animali non siano in realtà obbligatori se non per il credente islamico legato da un voto o per «riparare» un rito religioso imperfettamente compiuto;
  • la SVEZIA, Paese certo non censurabile di discriminazioni religiose, almeno sino al 2000 non ha concesso deroghe;
  • in AUSTRIA la macellazione rituale è vietata in alcune Regioni (Burgenland, Salisburgo, Tirolo, Voralberg e Alta Austria);
  • la GERMANIA, con una sentenza della Corte Costituzionale, ha invece esteso il diritto alla macellazione rituale dalla Comunità Ebraica a quella Islamica;
  • in ITALIA, a Bolzano - grazie anche all'obiezione di coscienza del personale veterinario del mattatoio della città - la Comunità Islamica, fatto salvo il diritto di preghiera e del rito orale, ha consentito allo stordimento di ovini e caprini;
  • in Europa, l'unico Paese che pone divieto senza deroghe è la SVIZZERA dove i Cantoni, consultati dal Consiglio Federale, hanno ritenuto prioritaria a stragrande maggioranza la legge Federale sulla protezione degli animali destinati alla macellazione rispetto alle modalità sacrificali degli animali a fini religiosi;
  • a corrente alternata, ma senza soluzione di continuità, autorevoli e prestigiosi rappresentanti delle due religoni monoteiste esprimono parere favorevole allo stordimento, purtroppo inascoltati da credenti legati da una malintesa tradizione religiosa;
  • attualmente in Europa, Inghilterra inclusa, sono in corso dibattiti all'interno della Comunità Islamica, sulla liceità o meno del rito dell'infibulazione delle bambine, della lapidazione, dei matrimoni forzati e del delitto d'onore tuttora in vigore nei loro Paesi di origine ma che in numerosi casi vengono praticati anche nelle nostre regioni europee, sia pire in silenzio;
  • modifiche in passato sono state apportate al credo religioso ebraico e tra queste l'abbandono della lapidazione per blasfemia; - quanto appena affermato offre elementi di possibili modifiche laddove i riti religiosi confliggano brutalmente con la società civile e avanzata;
  • credenti di altri culti religiosi - non meno significativi delle tre religioni monoteiste - presenti in Europa potrebbero ravvisare verosimilmente forme di ineguaglianza e discriminazione nei loro confronti;
  • l'Europa democratica, laicamente libera da sovrastrutture anacronistiche di pie ma crudeli tradizioni non può comunque consentire sconti o cedevolezze culturali o religiose che non le appartengono o fanno parte di un lontanissimo, superato passato - ;


se non si ritenga opportuno valutare la possibilità di adottare apposite iniziative normative che prevedano che: la macellazione rituale sia praticata in luoghi e da operatori autorizzati e bene addestrati al fine di limitare e contenere la sofferenza degli animali; la pistola a proiettile captivo sia utilizzata per lo stordimento di tutti i mammiferi; la carne sia chiaramente etichettata, a tutela del consumatore; la carne macellata secondo rito religioso sia venduta ai credenti presso i centri di culto o da rivenditori demandati dagli stessi centri; gli animali vivi non vengano esportati a fini di macellazione religiosa; alla carne macellata a fini religiosi non sia consentita l'esportazione.

On. Luana Zanella (Verdi) - Membro Commissione Affari sociali

(nella foto l'on. Luana Zanella)

2) XIV LEGISLATURA - ALLEGATO B AI RESOCONTI - SEDUTA DELL'11 MAGGIO 2004


SALUTE


Interrogazione a risposta scritta:


FIORI (AN) - Al ministro della salute - per sapere - premesso che:

 

  • con il decreto legislativo n. 333 del 1998 l'Italia ha recepito la Direttiva europea 93/119/Ce sulla "Protezione degli animali durante l'abbattimento e la macellazione" di animali destinati all'uso alimentare;
  • sono molteplici i metodi di "stordimento" previsti ed utilizzati per l'uccisione degli animali, quali pistola a proiettile captivo, pistola con proiettile, percussione violenta, gas CO2 O CO2 + gas Argon, elettrocuzione cerebrale, arresto cardiaco, immersione in acqua, eccetera;
  • questi metodi hanno comunque esiti incerti tali che la Commissione scientifica veterinaria dell'Unione Europea sembra aver espresso serie perplessità;
  • il decreto legislativo n° 333 del 1998 consente deroghe di macellazione tra cui la più drammatica è la macellazione senza stordimento di rito sacrificale religioso ebraico e mussulmano, rispettivamente shechitah e dhabh: sgozzamento e dissanguamento fino alla morte, liberatoria;
  • da anni i due riti sacrificali sono oggetto di dibattito da parte di autorevoli rappresentanti culturali delle due religioni monoteiste;
  • la BBC World ha recentemente reso noto che pur "rigettando" il bando tout court alla macellazione rituale, il Governo britannico ha previsto una consulta per un dibattito teso a raggiungere possibili compromessi:


se non si ritenga opportuno adottare iniziative volte a costituire anche in Italia una Consulta (associazione di coordinamento) che includa rappresentanti delle associazioni animaliste nazionali più rappresentative, per un sano e costruttivo dibattito, nel rispetto delle altrui credenze religiose, tesa a predisporre norme minimali a garanzia che non vengano inferte, agli animali destinati all'uso alimentare, sofferenze contrarie al rispetto che comunque si deve ad ogni essere vivente.

 

(nella foto l'on. Publio Fiori)