Animal Sanctuary
Ci chiederete che differenza c'è fra un rifugio e un animal sanctuary. O santuario per animali, se lo preferite in italiano.
Animal sanctuary è un termine dal significato molto ampio perché include i rifugi, sia quelli per brevi soggiorni, sia quelli adatti ai lunghi ricoveri, include i centri dove gli animali vengono raccolti curati e recuperati alla vita, include ogni habitat sorvegliato e protetto, per esempio per le foche o per i delfini.
Animal sanctuary è un termine che a noi piace molto perché esprime la inviolabilità di un luogo in cui gli animali possono vivere al sicuro, affidati a mani amiche e protetti dai pericoli esterni.
Noi purtroppo non abbiamo la disponibilità delle grosse associazioni statunitensi, con i loro animal sanctuary estesi su territori vastissimi, curati da un gran numero di volontari e finanziati da una solida base di iscritti fra cui molte celebrità.
Però anche noi facciamo nel nostro piccolo tutto quello che possiamo, anche noi cerchiamo di creare dei piccoli luoghi protetti in cui i gatti che sono rimasti senza famiglia possano continuare a vivere in modo dignitoso e gradevole. E la cosa non è affatto facile.
Sono infatti troppo numerosi i casi di proprietari di animali che perdono la loro autosufficienza o che muoiono lasciando soli e abbandonati i loro amici a quattro zampe.
Quello che ci sconcerta è la superficialità, o forse la paura scaramantica, di chi si ostina a voler ignorare il problema.
C'è qualcuno che non è materialmente in grado di provvedere a una eventuale futura sistemazione e allora noi cerchiamo di rassicurarlo, e ci prepariamo a fare in modo che i suoi gatti non finiscano male.
Altri affermano di aver provveduto a tutti, cani gatti e canarini, ma poi si scopre che li hanno affidati, e solo a parole, a chi in realtà desidera disfarsene alla svelta, per non doverli mantenere o per ripulire la casa. E noi a precipitarci in tutta fretta per scoprire che la pupilla dell'anziana signora e il suo fidanzato stanno già seppellendo in una grande buca il vecchio cagnolone che dormiva sempre ai piedi della sua padrona. E per dover litigare di brutto, che un gatto di nove anni non è vecchio e non va soppresso, che gli resta ancora molto da vivere. E poi via sotto la pioggia con i gatti stipati nei cestini e la gabbia del canarino in braccio a pensare come sistemarli!
Allora, se avete a cuore la sorte dei vostri animali:
1) Cercate per tempo una o più persone, privati o appartenenti a una seria organizzazione, e studiateveli per benino, perché di loro dovrete potervi fidarvi. Il che non è una cosa facile. Informateli circa le vostre intenzioni e saggiatene la disponibilità. Attenti a chi si entusiasma troppo. È una grossa grana quella che potrebbe capitargli sulle spalle, anche se accompagnata dai congrui mezzi economici, e non c'è proprio motivo di esserne entusiasti. A meno di non avere qualche altra idea per la testa...
2) Se avete individuato le vostre persone di fiducia e se ne avete i mezzi, provvedete a metterle in grado di mantenere i vostri animali, possibilmente lasciandoli dove hanno sempre vissuto. Tenete presente che le parole non servono a niente e che solo un testamento fatto con tutte le regole potrà resistere all'attacco dei più o meno lontani e agguerriti parenti.
Un'ultima considerazione: non sarebbe ora che anche in Italia diventasse legalmente possibile nominare come nostri eredi direttamente anche i nostri animali? E adesso auguriamoci di vivere tutti a lungo. A lungo e felici, insieme a cani gatti e canarini.