Marzo/Giugno 2004

Attenzione!
Questa è solo una piccolissima parte degli animali da noi salvati e costantemente curati.

 

Una storia a lieto fine:
Un ex maresciallo dei Carabinieri con il suo pastore tedesco Lido si è immerso il 30 marzo scorso nel fiume Meschio, a Vittorio Veneto, e ha tratto in salvo quattro gattini di pochi giorni. Protagonista della vicenda è Luigi Da Re, di Roma, casualmente di passaggio nella cittadina veneta. Mentre si trovava lungo le rive del fiume è stato improvvisamente avvisato dal suo cane della presenza dei quattro gattini incastrati in mezzo ai rovi. Lido ha infatti iniziato ad abbaiare ed a quel punto il maresciallo ha deciso di intervenire per salvare i cuccioli. È tornato a casa, ha preso una corda e, con l'aiuto del figlio, si è imbragato e poi calato nel fiume. Con le mani, si è aperto un varco tra i cespugli spinosi alla ricerca dei quattro micetti; poi è riuscito a trarli in salvo ad uno ad uno. «Quando ho visto quei quattro gattini imprigionati ho subito pensato che non potevo lasciarli morire a quel modo! Debbo ringraziare il fiuto del mio cane Lido che ha continuato ad abbaiare fino a quando non ho visto i gattini», ha affermato l'eroico maresciallo. I gattini, in seguito, sono stati adottati dalla Fondazione Fasan (uno, purtroppo è morto, nonostante le cure prestate). Ora sono felici in uno dei nostri Animal Sanctuary: sono stati battezzati Margherita, Jacopo e Pepè.
Il Prof. Ghezzo con i micetti salvati.
L'eroico m.llo Luigi Da Re.

 

Beppino cerca casa:
Beppino è un gatto che ne ha passate tante. Viveva in campagna e stavano per fargli la pelle perché, dicevano, è troppo aggressivo nei confronti degli altri gatti. Siamo corsi a prenderlo per metterlo al sicuro.
Lo abbiamo fatto sterilizzare e ci siamo dati da fare per cercargli una buona sistemazione.
Ma per ora Beppino se ne sta ancora tutto solo in una stanza.
Noi cerchiamo di fargli un po' di compagnia e di consolarlo con dei buoni manicaretti, forse troppi per un micione che non può più scorrazzare come era abituato.
Sospettiamo che la faccenda dell'aggressività sia stata gonfiata per liberarsi di un gatto dall'indole battagliera che presentava delle strane piaghe agli orecchi. Già, gli orecchi. Tagliati a metà per impedire al male di espandersi. Male stroncato, speriamo, sembra andare tutto per il meglio. Pino è affettuoso e simpatico. È un gatto speciale e cerca una persona speciale che voglia occuparsi di lui.
Se avete perso da poco il vostro micio e la vostra casa vi sembra vuota, pensate a Beppino e al vuoto della stanza in cui vive.
Venite a prenderlo! Per informazioni: 049-807.39.59
Il gatto Beppino in cerca di una nuova famiglia.

 

Athos:
Pizzetto nero e spavalderia da moschettiere, Athos è il micione che ogni appassionato gattofilo vorrebbe avere con sé.
Il suo secondo nome è Draculetto, per via di quel suo desiderio irrefrenabile di abbracciare chiunque lo coccoli e di ciucciarne il collo come un gattino di poche settimane.
Alle sue spalle c'è una vita tempestosa.
Adottato da una famiglia di umani che improvvisamente si sfascia e si disperde, Athos si ritrova abbandonato nel cortile del grande condominio in cui ha sempre vissuto. Dopo qualche settimana, la ragazzina che lo ha cresciuto viene a sapere che il gatto si aggira magro e sconsolato attorno all'edificio e che tenta in ogni modo di rientrare. Allora si dà da fare e riesce a sistemarlo in una nuova famiglia, che però di lì a pochi mesi è già stanca di lui e progetta di sbarazzarsene. Una delle nostre volontarie interviene ed è così che Athos approda finalmente nel porto sicuro della nostra fondazione.
Ora vive da pascià. Da pascià e da figlio unico, perché il suo temperamento da gladiatore lo porta ad azzuffarsi con qualunque altro gatto attraversi la sua strada. Athos è Fiv positivo, lo è già da almeno sette anni, però se ne impipa. È allegro, forte e pieno di vitalità. Ha un unico cruccio: gli mancano tanto quei bei combattimenti con gli altri maschi del quartiere!
Athos

 

Dopo pochi minuti dormivano stretti l'uno accanto all'altro dentro una comoda cuccia, accanto alla scodella vuota. Per tutti e tre iniziava una vita nuova, da cui erano banditi la fame e il freddo.

Rossella:
Figlia di Cleo e dello Zingaro Barone, persiano rosso splendido e vagabondo, Rossella nacque fra le pietre e i rovi di un angolo abbandonato della periferia. Mamma Cleo, gatta di gronda dal manto nero e lucente, l'allevò insieme ai suoi due fratellini con tanto amore ma con poco latte. Esperta e astuta, capì ben presto che la situazione si faceva difficile e in una serata calda di giugno decise di tentare il grande passo e di condurre la sua cucciolata in un luogo che lei conosceva molto bene. I tre piccoli la seguirono obbedienti e impauriti lungo un tragitto che sembrò loro interminabile.
Mamma Cleo entrò per prima e i tre micetti la seguirono in fila indiana. Dentro faceva fresco e c'era un buon profumo. I tre piccoli furono subito attorno alla scodella, zampe e musetto tuffati nella pappa. Cleo li osservò un attimo, diede loro un qualche ordine misterioso e corse via, richiamata forse ancora una volta dalla sua turbinosa vita sentimentale. I tre piccoli quasi non se ne accorsero, impegnati come erano a riempire, finalmente a volontà, i loro pancini. Non si accorsero neppure del mostro, enorme e tanto diverso dalla mamma, che zitto zitto calò sopra di loro una gabbietta e rimase a guardarli, commosso e intenerito. Se ne accorsero solo quando furono sazi da scoppiare e allora tentarono la fuga e corsero qua e là, spaventati ma neppure troppo.
Dopo pochi minuti dormivano stretti l'uno accanto all'altro dentro una comoda cuccia, accanto alla scodella vuota. Per tutti e tre iniziava una vita nuova, da cui erano banditi la fame e il freddo.

Ora Rossella è una gatta di casa bella e dolcissima e queste immagini, questi ricordi sono la nostra soddisfazione, la ricompensa per il nostro impegno.