Ultima intervista ad Hans Ruesch
Proveremo in questo numero di Universi, ad ampi passi, a sottolineare l'impegno senza riserve di un uomo che ha fatto della sua vita una fonte inesauribile di informazioni scientifiche, riuscendo a trasmettere un'umanità caratteristica di chi, pur violando le leggi della umana comprensione ha saputo indagare, approfondire ed usurpare quell'inquietante e inconcepibile aspetto della ricerca scientifica attuale che vede milioni di animali "sacrificati" al business dell'industria chimico-farmaceutica e che niente ha a che vedere con la salute umana.
Non solo ha saputo avvalersi delle proprie esperienze personali, ma ancora oggi, all'età di 94 anni, rimane, attraverso i suoi scritti un punto di riferimento insostituibile per qualunque antivivisezionista.
Un'opera fondamentale dove ben viene descritto e analizzato il mondo "scientifico", che si avvale dell'ingenuità e della mala-informazione rivolta alla popolazione mondiale è Imperatrice Nuda, di cui oggi Hans Ruesch ci accennerà il contenuto.
- Signor Ruesch, come nasce un libro che affronta e smaschera la ricerca scientifica attuale, fornendo informazioni inconfutabili e risvegliando la coscienza di chi si è sempre rifugiato dietro ai sipari di un teatro dove si pratica la sperimentazione animale esclusivamente per un discorso economico?
Mentre i "mass media" sono sempre a disposizione della medicina convenzionale, anche le critiche più seriamente documentate urtano contro una vera e propria censura. Perché? Si tratta per lo più di conformismo, di una specie di venerazione di tipo religioso per la "scienza ufficiale", inculcata nell'animo dei dirigenti fin dall'età infantile. Perciò partono dal principio che qualsiasi critica è male informata e si guardano bene dall'esaminarne le ragioni. Per di più, tacciono deliberatamente fatti cruciali col pretesto di non scuotere una fiducia di cui appunto questi fatti dimostrano l'infondatezza. Ho scritto Imperatrice Nuda solo dopo aver raccolto un'infinità di PROVE INCONFUTABILI che mi indicarono la strada per combattere la vivisezione, il che mi valse quasi cinque anni di incessante lavoro… e il resto della mia esistenza. Sarebbe facile abolire la vivisezione se si avessero come avversari unicamente i vivisettori, i cui motivi sono fin troppo trasparenti. L'ostacolo vero è rappresentato dai grandi mezzi d'informazione, che influenzano il pubblico e le autorità reclamizzando costantemente la cosiddetta "ricerca medica" (senza sapere che cosa reclamizzano) e influenzano anche certi antivivisezionisti impreparati, facendo loro credere che esistono esperimenti utili e giustificabili.
- Signor Ruesch, dopo aver ampiamente trattato attraverso i suoi scritti ( e non solo ) in termini scientifici la truffa di cui si avvale la medicina ufficiale… se potesse esprimere un suo pensiero relativo al discorso etico, cosa ci direbbe ?
Noi dovremmo adottare un'altra concezione, più saggia e forse più intuitiva, degli animali. L'uomo civilizzato, che conduce lontano dalla natura universale un'esistenza artificiale e complicata, li osserva attraverso la lente delle proprie conoscenze, che gli restituisce un'immagine enormemente deformata. Noi trattiamo gli animali con condiscendenza, come se fossero creature incomplete alle quali un tragico destino abbia imposto delle forme molto inferiori alle nostre. E lì è il nostro errore, il nostro grave errore. Perché non si devono misurare gli animali col metro dell'uomo. Sono creature complete e finite, dotate di un estensione dei sensi che noi abbiamo perso o mai posseduto, e che agiscono in ottemperanza a voci che noi non udremo mai. Non sono per noi dei fratelli inferiori; non sono degli schiavi. Appartengono ad altri gruppi viventi, presi, insieme a noi, nella rete della vita e del tempo. Sono nostri compagni di prigionia nello splendore e nel travaglio di questa terra.
- Signor Ruesch, spesso la raccolta di fondi destinati alla ricerca (vedi Thelethon e altre iniziative), lasciano immaginare un futuro di grandi successi volti a curare e debellare malattie ancora oggi inguaribili. Eppure le statitische parlano chiaro, le persone continuano a morire e spesso il "calvario" della cura è più doloroso della malattia stessa. Ma la gente continua a sperare e confidare nella ricerca. Ingenuità o informazione manipolata?
Un vero imbroglio statistico e di Stato. Ci vuole il coinvolgimento dello Stato per legittimare la raccolta di ingenti "fondi per la ricerca" mediante i principali mezzi d'informazione radiofonica e televisiva. E questo in tutti i Paesi. Perciò la lobby della farmaceutica è oggi la più forte in tutti i parlamenti dei Paesi moderni. Gli ingenti fondi che si raccolgono per la sedicente ricerca medica vengono spartiti tra le case farmaceutiche e i dirigenti dei cosiddetti Istituti Superiori di Sanità, i quali sono per l'appunto «istituzioni statali». A chi altri dovrebbero andare? L'industria della malattia è ancora più lucrosa dell'industria della guerra, perché ogni guerra prima o poi finisce, mentre la malattia, se la si sa gestire, non finisce mai, se ne seppellisce una e se ne inventa un'altra. Ma poi venne il giorno in cui medici intelligenti come Mendelsohn di Chicago e alcuni suoi colleghi scoprirono che i pochi casi di poliomielite che ancora si manifestavano erano tutti tra persone vaccinate. Allora Salk cadde in disgrazia e v enne il turno di Sabin, che per sviluppare un vaccino un po' meno letale di quello del suo rivale massacrò ancora altri eserciti di scimmie rastrellate nelle foreste dell'Africa e dell'Asia. Sabin viene presentato ancora oggi come il genio che ha salvato l'umanità dalla poliomielite. In realtà, questa è semplicemente ritornata ai bassissimi livelli di prima che il clan s'inventasse quell'ingegnosissima ma inesistente epidemia che il Mendelsohn ha descritto. Sabin rimarrà certo nella storia come un salvatore dell'umanità, come quel Paul Ehrlich inventore del Salvarsan che uccise il mio fratellino. Difatti la gloria di Sabin non è stata minimamente offuscata dalla notizia apparsa un giorno sul Los Angeles Times secondo il quale «Oggi in Usa l'unica causa di poliomielite che si conosca è il vaccino orale regolarmente somministrato ai bambini nel tentativo di sbarazzare la nazione da questa infezione».
- Signor Ruesch, sono stati pubblicati altri due suoi libri di recente; attraverso quali canali le persone che affrontano per la prima volta queste tematiche possono usufruire di tutte le informazioni inerenti alla causa di cui Lei si occupa da tutta una vita?
In sostanza è facile ottenere informazioni di qualsiasi genere, ovunque. Ma diventa di questione fondamentale saper riconoscerne la fonte. Alcune associazioni si proclamano per l'abolizione della vivisezione legandola strettamente ad un discorso scientifico. Basato quindi su esperienze di medici, ricercatori e scienziati come il grande Pietro Croce. Essi definiscono la sperimentazione animale un metodo anti-scientifico. E questo va bene. Altre associazioni lo fanno, ma poi in sostanza, al momento opportuno si tirano indietro e affrontano il problema solo sotto l'aspetto etico e morale… in questo caso è bene diffidare (si rischia in questo caso di fare il gioco della controparte, anche se molti di loro potrebbero essere in buona fede, come quasi sempre è. In realtà esistono figure che dietro le quinte sanno perfettamente quali strategie adottare perché alla fine nulla cambi…
Hans Ruesch ha sempre provato una grande stima per che si occupa di creature in balia di una sorte troppo spesso segnata dalle mani dell'uomo… Mi ha sempre definito una gattara e questo per me è sempre stato motivo di orgoglio. Impossibile comunque parlare in così poco spazio di un uomo che ha saputo capovolgere e stravolgere l'intero movimento antivivisezionista a livello mondiale. Restiamo con la speranza che attraverso i suoi libri molte persone decidano di prendere posizione. Se non lotti per la soluzione… allora SEI IL PROBLEMA!
Grazia Calzolari
Lugano, maggio 2007